giovedì 25 novembre 2010

LA RECESSIONE SPIEGATA AI BAMBINI

C'era una volta una grande banca americana, dentro alla quale c'erano due grandi signori che avevano tanti tanti soldi, però ne volevano ancora di più, e non si accontentavano mai. Un giorno uno dei due signori grandi grandi disse al suo amico: "senti, ma se cominciassimo a dare prestiti anche ai poveri? I poveri sono tanti tanti, pensa a quanti nuovi clienti potremmo avere!" - "Giusto" disse l'altro, "così loro si comprano la casa, sono felici, e intanto pagano a noi un giusto tasso di interesse!".

Così i due signori cominciarono a concedere mutui ai poveri. Ma neppure così erano contenti. Allora lo stesso signore grande grande che ebbe l'idea di prestare soldi ai poveri si rivolse nuovamente all'amico: "senti, ma se adesso creassimo un mercato per vendere titoli legati ai mutui che abbiamo stipulato? Sai in quanti ce li compreranno?!?". L'amico era entusiasta, e così nacquero i famosi subprime, che resero la grande banca e i grandi signori sempre più ricchi.


Tutti vivevano felici e contenti, ma forse i due signori grandi grandi si erano scordati un dettaglio piccolo piccolo: cioè che i poveri, di solito, hanno pochi soldi. Talora non ne hanno affatto. E per questo bizzarro motivo, iniziarono ad avere difficoltà a pagare la rata mensile.

In qualche anno, i due signori grandi grandi della grande banca americana si ritrovarono ad avere tra i propri clienti milioni di poveri, straccioni, insolventi e un po' puzzolenti. I signori della banca, allora, confiscarono le case ai poveri, e tentarono di rivenderle ai ricchi. Ma, chissà perché!, i ricchi amici dei due signori non volevano le case con le finestre sulla tangenziale, e neppure quelle di fianco alle discariche (qualcuno scoprì addirittura che non era la povertà a fare puzzare quei poveri!).
Nessun ricco acquistò quelle case.

Dunque, all'improvviso, in un caldo giorno d'estate, i signori della banca finirono con il sedere per terra. Allora andarono dalle loro amiche multinazionali. Le signore multinazionali erano certe signore benestanti che a loro voltà, però, dovevano dei soldi ai signori delle banche. I signori della grande banca americana, di soltio gentili e cordiali con le amiche multinazionali, stavolta si presentarono irritati e con poco garbo. Le signore multinazionali rimasero sorprese:
"Ma guarda chi c'è! Ciao grandi amici della grande banca!"
"Grandi amici un paio di palle! Qui c'è da tirar fuori qualche miliardo!"
"Ma non si era deciso che avremmo saldato il debito nel 2158?" chiese un brav'uomo della multinazionale, consultando il suo calendario scolpito nell'oro massiccio.
"No, ci servono subito!"

A questo punto, anche le multinazionali si trovarono con le pezze al sedere: eppure da qualche parte i soldi bisognava farli saltar fuori. Qualcuno addirittura si abbassò ad andare col suo jet privato a implorare davanti ai rappresentanti del popolo americano qualche miliardo di dollari.
Ma poi la soluzione fu sempre la stessa: i poveri! Le multinazionali ebbero la geniale pensata di rivolgersi ai poveri e chiedere loro i soldi. In molti vennero licenziati, con la promessa che sarebbero stati riassunti se avessero continuato a spendere sempre di più facendo ripartire i mercati.
Purtroppo nessuno sapeva come far funzionare questo strano paradosso. E nessuno sapeva dove fossero finiti tutti i soldi di cui prima neanche si sapeva cosa farsene. Che bricconi, questi soldi!
Eppure questo strano paradosso è quello che chiamano economia. I soldi a volte scompaiono, ma poi da qualche parte spuntano fuori: nessuno sa come, ma vi giuro che è sempre successo e vi prometto che succederà ancora.

5 commenti:

Chiarella ha detto...

Ehi, così l'ho capita anch'io!
Grazie :D

Alè ha detto...

eheh, è un piacere! :)

Anonimo ha detto...

Per dire la verità manca una parte:
I due signori della banca erano un po' tonti: quando si stipula un mutuo si lascia la casa in pegno, e la casa ha un certo valore, per cui la banca si trova a possedere un credito pari alla somma di tutti i valori della case ipotecate. Quando i poveri non poterono pagare la rata della propria casa, quelli invece di proporre una soluzione di compromesso, decisero di mandare all'asta le case dei poveri: tante tante case, e siccome erano più le case degli acquirenti, il loro valore crollò, i signori della banca, che prima di questa operazione godevano di un enorme credito, persero anche quello, e le pezze non furono più nemmeno sufficienti a coprire le chiappe nude (così abbiamo spiegato ai bambini anche la bolla immobiliare)

Andre ha detto...

beh allora possiamo metterci a parlare anche delle agenzie di rating,i migliori amici dei due grandi signori Della banca. Quelli si divertivano ad esaltare la cortesia, l'intelligenza l'eleganza e il senso di responsabilità di questi e a tutte le signore presenti sul mercato sembravano davvero dei "buoni partiti"......

ma è una storia per bimbi...a loro non interessano anche queste cose

Alè ha detto...

sì, in effetti era volutamente molto semplificata e soprattutto era molto riferita alle primissime fasi della crisi :)