La storia di oggi è quella di Giulia ed è una storia che parla dell'amore tra fratello e sorella, un amore che può essere vitale.
Giulia e suo fratello, Nicola, hanno 13 anni di differenza, li divide una generazione, ma in fondo gli anni non vogliono dire nulla. Sono molto legati, lei è quella piccola, il fratello la protegge e la aiuta a crescere; lei vede in lui un punto di riferimento, sa che c'è e questo la fa stare bene.
Giulia aveva 7 anni quando è successo tutto. Era fuori a cena con i suoi genitori mentre Nicola, come i vent' anni vogliono, era fuori con i suoi amici. Quando si hanno solo 7 anni non si è molto interessati alle serate con gli adulti e non si vede l'ora di salire in macchina, addormentarsi e poi farsi accompagnare a letto tra le braccia del papà. Quella volta qualcosa non ha funzionato: quando Giulia si è svegliata era ancora in macchina, le cose fuori dal finestrino passavano troppo veloci e sua mamma piangeva; inutile chiedere spiegazioni, cosa volete dire a una bambina di 7 anni per di più mezza addormentata?
Dopo qualche minuto, forse ora, o forse giorno si ritrova in pronto soccorso, da sola in mezzo ad un corridoio. Sa che dietro quella porta c'è suo fratello, nient'altro, potrebbe essersi rotto un dito come essere morto. Più tardi scoprirà che Nicola era in coma, un coma che, per qualche miracolo, è durato solo qualche ora; più tardi ancora scoprirà che la causa di tutto questo è un mix di alcol e droga. Vent'anni. A vent'anni si è stupidi davvero; non si è più ragazzini ma non si è ancora adulti, si è lì in mezzo, non si è niente e spesso si cerca di diventare qualcosa o qualcuno nel modo più sbagliato al mondo, poi se ne pagano le conseguenze che forse, in realtà, sono solo una lezione di vita.
Ora Giulia è cresciuta, Nicola anche; lui ha una moglie, dei figli e una vita tranquilla e felice, è cresciuto e ha rimesso a posto ogni pezzettino della sua vita. Ama sua sorella e lei ama lui, d'altra parte sono sangue delle stesso sangue, sono rami di uno stesso albero.
Noi non possiamo saperlo con certezza ma nessuno ci impedisce di dire che il ventenne Nicola si è risvegliato dal coma perché sapeva di non poterselo permette, non in quel momento, perché sapeva di avere una sorella da far crescere al suo fianco.
Giulia e suo fratello, Nicola, hanno 13 anni di differenza, li divide una generazione, ma in fondo gli anni non vogliono dire nulla. Sono molto legati, lei è quella piccola, il fratello la protegge e la aiuta a crescere; lei vede in lui un punto di riferimento, sa che c'è e questo la fa stare bene.
Giulia aveva 7 anni quando è successo tutto. Era fuori a cena con i suoi genitori mentre Nicola, come i vent' anni vogliono, era fuori con i suoi amici. Quando si hanno solo 7 anni non si è molto interessati alle serate con gli adulti e non si vede l'ora di salire in macchina, addormentarsi e poi farsi accompagnare a letto tra le braccia del papà. Quella volta qualcosa non ha funzionato: quando Giulia si è svegliata era ancora in macchina, le cose fuori dal finestrino passavano troppo veloci e sua mamma piangeva; inutile chiedere spiegazioni, cosa volete dire a una bambina di 7 anni per di più mezza addormentata?
Dopo qualche minuto, forse ora, o forse giorno si ritrova in pronto soccorso, da sola in mezzo ad un corridoio. Sa che dietro quella porta c'è suo fratello, nient'altro, potrebbe essersi rotto un dito come essere morto. Più tardi scoprirà che Nicola era in coma, un coma che, per qualche miracolo, è durato solo qualche ora; più tardi ancora scoprirà che la causa di tutto questo è un mix di alcol e droga. Vent'anni. A vent'anni si è stupidi davvero; non si è più ragazzini ma non si è ancora adulti, si è lì in mezzo, non si è niente e spesso si cerca di diventare qualcosa o qualcuno nel modo più sbagliato al mondo, poi se ne pagano le conseguenze che forse, in realtà, sono solo una lezione di vita.
Ora Giulia è cresciuta, Nicola anche; lui ha una moglie, dei figli e una vita tranquilla e felice, è cresciuto e ha rimesso a posto ogni pezzettino della sua vita. Ama sua sorella e lei ama lui, d'altra parte sono sangue delle stesso sangue, sono rami di uno stesso albero.
Noi non possiamo saperlo con certezza ma nessuno ci impedisce di dire che il ventenne Nicola si è risvegliato dal coma perché sapeva di non poterselo permette, non in quel momento, perché sapeva di avere una sorella da far crescere al suo fianco.
10 commenti:
Grazie infinite Mad... :) ti ringrazio davvero di tutto cuore e, visto che oggi è la vigilia di Natale, ti faccio i miei più sinceri auguri perché tu possa passare queste feste serenamente accanto alle persone che ami. A presto!
grazie a te per avermi raccontato la tua storia!
buon natale anche a te e tuo fratello!
:)
Tanti cari auguri di buon Natale!
Bellissimo, toccante, commovente.
Grazie per questa piccola grande emozione, e tanti auguri da un omonimo del fratello di Giulia!
Nick
grazie, più a giulia che a me!
auguri a tutti!
Magari un po' meno di retorica...
Un punto, solo un punto nel grande foglio della vita.
Avrebbe potuto essere un punto di non ritorno, invece è stato solo la chiusura di un capoverso.
Punto e a capo, con un'esperienza in più.
Saluti e auguri a Giulia, a suo fratello e ai tuoi tutti.
Ti confesso che ho letto solo ora attentamente il tuo post, e dissento totalmente su un punto: l'amore, anzi tutti i tipi di amore, non hanno assolutamente niente a che fare col DNA. Io per esempio ho un marito e due figli, nella mia insolita famiglia nessuno è parente di nessuno, eppure l'amore reciproco esiste perchè ci siamo "scelti", anzi perchè continuiamo a farlo ogni giorno, proprio come succede in qualsiasi rapporto d'amore fra fidanzati. Il rapporto fra madre e figli o fra fratelli non è diverso: la faccenda del sangue può esserci o non esserci, ma sicuramente non basta a stabilire un rapporto d'amore.
Ti auguro buon anno. :)
sono d'accordo con te dona ma penso anche che il legame di sangue in qualche modo rafforzi la cosa. esistono fratelli che tra di loro non si sopportano tanto ma che comunque nel bisogno ci sono.
Quello conta davvero è l'essere cresciuti insieme in un clima di amore reciproco, nient'altro. E a volte neanche questo è sufficiente. Mi spiace che la pensi così, e può essere che le vicende della vita ti porteranno a cambiare idea. A me è successo e ne sono felice.
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