C'era una volta un partito di sinistra.
Poi la parola sinistra iniziò a far paura. E allora si iniziò a parlare di centro-sinistra, perché a dire sinistra si pensava a comunista e i comunisti erano cattivi e mangiavano i bambini e tenevano la barba troppo lunga, che ormai non andava più di moda, eccetera eccetera eccetera.
C'era una volta un partito di centro-sinistra.
Ma centro-sinistra, comunque, era un concetto sfuggevole. La definizione raggruppava persone che avevano poco a che fare l'una con l'altra: c'erano quelli che si deve arrivare vergini al matrimonio e c'erano quelli che si erano tagliati la barba giusto in tempo, ma che sul comò in camera avevano ancora le foto delle vacanze fatte sul pulmino Volkswagen. Ma in un modo o nell'altro si andava d'accordo, come in un matrimonio un po' affrettato, storcendo un po' il naso per alcuni difetti del partner, ma tirando avanti per il bene della famiglia.
Poi anche il centro-sinistra di colpo scomparve. Nessuno capì bene perché, né nessuno saprebbe con precisione dire quando ciò accadde. Forse passò di moda come Cannavaro, il sudoku, l'autostop e pagare le tasse. Forse qualcuno smise di parlarne e poi non si trovò più il coraggio di nominarlo, come a volte succede con i morti, o con gli ex-fidanzati in presenza della persona abbandonata.
C'era una volta un partito riformista.
E già la confusione era alle stelle. Perché di riforme se ne possono fare tante, e alcune possono andare bene e altre meno. Il grande partito riformista, per di più, non si sbilanciò mai più di tanto su quali fossero le riforme buone e quali quelle cattive. Nel grande partito riformista, tanto per rendere le cose ancora più complesse, iniziò anche un grosso via vai di gente che entrava e usciva, da destra come da sinistra, da sopra come da sotto... Tanto fu riformista che sentì continuamente il bisogno di cambiare se stesso, non potendo cambiare il Paese: e allora a capo di questo grande partito si susseguirono in breve tempo personalità anche molto diverse tra loro.
C'era una volta un partito.
Un partito che un tempo fu di sinistra e che tutt'a un tratto non si seppe più che cosa fosse. Quando ci fu da cercare alleanze, si andò a bussare alla porta di signori che un tempo (neanche troppo lontano) si salutavano alzando il braccio destro e altri signori che in alcune zone del nostro Paese avevano (hanno) strani e stretti rapporti con la criminalità organizzata.
C'erano una volta milioni di italiani che ogni anno -perché è così, da queste parti si vota ogni anno- si tappavano il naso e andavano a votare nella speranza che la volta dopo mettere quella croce a matita sarebbe stato più facile, che sì finalmente quelli vecchi non c'erano più e quelli nuovi erano quelli giusti, che era solo un periodo storto ma che la ruota gira...
E invece forse non bastava stare fermi ad aspettare, forse non era così che andavano affrontate le cose, ma forse nessuno se n'era ancora accorto...
4 commenti:
la morale è che se si alleano con Fini e casini non li voti più?
se è così sono con te
più o meno il succo era quello :)
Bravi! Per la serie "Per dispetto di mia moglie me lo taglio"
troppo facile dire sempre di sì...
Posta un commento