Victor nacque in una cittadina della Boemia un freddo giorno all'inizio del 1890.
Fin da ragazzo, si rivelò particolarmente brillante negli studi, ma presto lasciò l'università, accortosi che era molto più divertente provare a guadagnarsi da vivere giocando a poker e biliardo. Presto iniziò a viaggiare e, dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti, nel 1925 arrivò a Parigi, dove l'opinione pubblica discuteva animatamente sui problemi di manutenzione della Tour Eiffel. Alcuni giornali promuovevano campagne mirate allo smantellamento della Torre. Victor si procurò dei vestiti eleganti, una bombetta e dei documenti governativi, che attestavano che egli fosse un alto funzionario statale. Organizzò un incontro con trafficanti di rottami e altri uomini d'affari, e propose loro l'acquisto della Tour Eiffel: inoltre, chiese ai presenti di mantenere il segreto sull'incontro. "Segreto di Stato".
Victor individuò in Andre Poisson l'uomo giusto: gli propose un forte sconto in cambio di una piccola bustarella. L'uomo, quasi onorato dalla possibilità di concludere l'affare, accettò senza pensarci troppo su. Diede a Victor i soldi per la torre più una "mancia" ad hoc.
Victor prese i soldi, e scappò a Vienna. Ma il gioco era troppo divertente, e così ritentò il colpo con un altro venditore di rottami. Questa volta gli andò male, fu denunciato e mandato in prigione.
Victor scappò negli Stati Uniti ma venne presto imprigionato anche lì: in un carcere dell'Oklaoma conobbe un collaboratore di Al Capone, che gli permise di conoscere di persona il celebre gangster italo-americano. Victor truffò anche lui.
Poi, indeciso tra una nuotata nell'acido e un viaggetto ad Alcatraz, si fece catturare dagli agenti federali e portare nel carcere di massima sicurezza.
Victor Lustig, "The Man Who Sold the Eiffel Tower", morì di polmonite l'11 marzo 1947.
Fin da ragazzo, si rivelò particolarmente brillante negli studi, ma presto lasciò l'università, accortosi che era molto più divertente provare a guadagnarsi da vivere giocando a poker e biliardo. Presto iniziò a viaggiare e, dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti, nel 1925 arrivò a Parigi, dove l'opinione pubblica discuteva animatamente sui problemi di manutenzione della Tour Eiffel. Alcuni giornali promuovevano campagne mirate allo smantellamento della Torre. Victor si procurò dei vestiti eleganti, una bombetta e dei documenti governativi, che attestavano che egli fosse un alto funzionario statale. Organizzò un incontro con trafficanti di rottami e altri uomini d'affari, e propose loro l'acquisto della Tour Eiffel: inoltre, chiese ai presenti di mantenere il segreto sull'incontro. "Segreto di Stato".
Victor individuò in Andre Poisson l'uomo giusto: gli propose un forte sconto in cambio di una piccola bustarella. L'uomo, quasi onorato dalla possibilità di concludere l'affare, accettò senza pensarci troppo su. Diede a Victor i soldi per la torre più una "mancia" ad hoc.
Victor prese i soldi, e scappò a Vienna. Ma il gioco era troppo divertente, e così ritentò il colpo con un altro venditore di rottami. Questa volta gli andò male, fu denunciato e mandato in prigione.
Victor scappò negli Stati Uniti ma venne presto imprigionato anche lì: in un carcere dell'Oklaoma conobbe un collaboratore di Al Capone, che gli permise di conoscere di persona il celebre gangster italo-americano. Victor truffò anche lui.
Poi, indeciso tra una nuotata nell'acido e un viaggetto ad Alcatraz, si fece catturare dagli agenti federali e portare nel carcere di massima sicurezza.
Victor Lustig, "The Man Who Sold the Eiffel Tower", morì di polmonite l'11 marzo 1947.
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