Ieri si commemoravano i 18 anni dalla morte di Paolo Borsellino, brutalmente assassinato insieme alla sua scorta il 19 luglio 1992. Un particolare inquietante di quella strage è ormai noto a tutti: nella borsa del magistrato, ritrovata perfettamente intatta, non fu rinvenuta l'agenda rossa su cui egli era solito appuntare riflessioni e contenuti dei suoi colloqui investigativi. Su quell'agenda, di cui si è persa ogni traccia, c'erano nomi di personaggi che avevano intessuto rapporti con la Mafia, benché all'epoca non fossero ancora indagati. Che fine abbia fatto quell'agenda è ciò che tutti si chiedono.
In particolare, lo chiedevano ieri i manifestanti di Palermo, che si sono presentati in centinaia con in mano analoghe agende dello stesso colore.
Emilio Fede tutto ciò non lo sa. O fa finta di non saperlo. Ascoltate come ha dato la notizia al tg4 di ieri.
Pensionate e casalinghe che loro malgrado seguono Fede -e ci credono- oggi si saranno convinte in buona fede che quelle agende sono rosse perché comuniste -maoiste, forse. E invece sono rosse perché l'agenda di Paolo Borsellino era rossa. Punto.
C'è da rimanere senza parole.
1 commento:
che miserabile!
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