mercoledì 25 marzo 2009

Amore, ancora amore.

Questa mattina mi sono trovata a parlare di amore con un ragazzo, o forse uomo, un po' più grande di me, già sposato da qualche anno. Io ho esposto le mie solite teorie su quanto ultimamente creda nell'amore eterno e su quanto tutto deve essere rose e fiori. Lui dall'alto della sue età e della sua esperienza mi ha disilluso dicendo che all'inizio è sempre così e che i primi anni si è gelosi a vicenda e dopo ci si ritiene solo o quasi una rottura di palle uno per l'altro. Che brutto tutto questo. I tradimenti, l'essere stufi, insoddisfatti. Sostenitore dell'amore e dei rapporti flash, non credente nelle favole.
Tornando a casa, dall' autobus, ho visto un altro ragazzo che conosco, questo ben più giovane, che con una faccia sorridente e solare si dirigeva a prendere la sua quasi neo morosa fuori dal liceo. Che bello che era! E allora mi sono chiesta quanto questo entusiasmo sarebbe durato, per quanto andrà a prenderla fuori da scuola con questa felicità e quando inizierà ad essere stufo o a fingere di non esserlo. Giovane innamorato, una favola ancora da iniziare.
Io guardo gli altri, mi faccio mille domande e spero nella mia favola.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'uomo maturo non era disilluso.era solo stanco e incapace di entusiasmarsi.E' la vecchiaia!
Il ragazzo giovane era trasfigurato per l'aspettativa di vedere la sua ragazza. E' la follia!
Credo che l'ideale sarebbe crescere e invecchiare sentendo sempre un pò di follia.....................

Mad ha detto...

allora non bisognerebbe invecchiare se porta si arriva all'incapacità di intesiasmarsi. E poi se questa vecchiaia arriva a 30 anni io mi ritiro dal mondo delle favole...amare ed essere felici non è follia..

Lucyette ha detto...

Secondo me non si tratta di incapacità di entusiasmarsi: il punto è smettere di idealizzare (troppo) un sentimento.

Non parlo per esperienza, ma sono piuttosto convinta che l'amore fra due persone non sia una favola. Può esserlo all'inizio, nei primi anni di innamoramento: poi la lunga convivenza, l'abituarsi alla presenza dell'altro, i normali problemi di una famiglia, il fisiologico "calo" della passione man mano che passano gli anni, eccetera eccetera eccetera, rendono questa favola molto meno... fiabesca.

Anch'io sono convinta che i primi anni di innamoramento siano una magia continua, e che poi tutta questa straordinaria carica di magia cambi.
Non dico "venga meno": ma sicuramente cambia forma.
Cioè: dopo quindici anni di matrimonio, non credo proprio che ti venga lo sfarfallio allo stomaco tutte le volte che vedi tuo marito. E dubito altamente che il tuo voltovenga trasfigurato dall'entusiasmo, tutte le volte che devi andare a recuperare tuo marito al lavoro :P

Il che non vuol dire smettere di amare, o essere infelici: vuol dire amare di un amore diverso, più maturo. Che, secondo me, ha effettivamente ben poco a che vedere con l'amore ai primi stadi del ragazzino innamorato cotto della sua bella ;)

Mad ha detto...

Hai ragione, ma non pensi che sarebbe bellissimo se anche dopo 20 anni di matrimonio si sentissero le farfalle nello stomaco?
Mi fa paura il momento in cui smettono di voleggiare, è la vita, è vero,ma io voglio restare sempre in quella fase. Voglio svegliarmi ogni mattina entusiasta di avere il mio uomo accanto e voglio addormentarmi la sera felice di essere con lui. Voglio sorridere guardando l'orologio e aspettando l'ora del suo rientro o del nostro incontro. Se non è così secondo me non ne vale la pena..

Lucyette ha detto...

Mah... io personalmente, non so se lo troverei così bello, a dire il vero :P
Non desidero che la mia ipotetica aderenza a una certa fede politica rimanga in eterno "follemente entusiasta" come quella di un ragazzino: credo che limiterebbe la mia visione delle cose e mi renderebbe meno obiettiva.
Non desidero che l'affetto che provo per mia mamma resti quello che provavo quando ero una bambina di due anni: era una sensazione bellissima sapere che la tua mamma era l'unica cosa che contava al mondo, ma è un bene che poi il mio sentimento nei suoi confronti si sia evoluto.
Non desidero che la mia partecipazione alla vita religiosa sia quella di un fanatico entusiasta facile preda di esagerazioni, ma auspico che sia sempre profonda e matura.

Per cui, non so: non avrei molta voglia di arrivare al matrimonio amando mio marito con la stessa disperata e totalizzante foga di una cotta adolescenziale, onestamente :P


Secondo me, il matrimonio non è la tomba dell'amore - è solo il luogo in cui l'amore cambia, matura, si fa adulto (occielo, dovrebbe essersi fatto adulto già prima di arrivare all'altare, per come la vedo io). Non credo affatto che tuo marito inizi a sembrarti indifferente: solo, lo ami di un amore completamente diverso da quello "da fiaba" dei primi periodi di innamoramento.
Un amore non meno bello, eh, anzi!
Ma profondamente diverso.

L'unica cosa che mi spaventa un po' sono quelle coppie che si sposano amandosi nella maniera che dici tu, e che sono convinte che per tutta la vita continueranno a amarsi nella maniera che dici tu.
Siccome non sarà così, (e anche la biologia mi da ragione :P), queste coppie rischiano di trovarsi di fronte a uno scoglio imprevisto.
Credo, per fortuna, che nei corsi di preparazione matrimoniale l'argomento sia trattato abbastanza ampiamente, però :P

Mad ha detto...

Punti di vista...certo che l' amore con gli anni deve diventare più maturo, ma questo per me non vuol dire perdere l'entusiasmo!
L'amore madre figlia è una cosa diversa, si è l'una un pezzo dell'altra, si è la stessa cosa, è qualcosa di biologico e naturale. La mamma è quella che uno ha e basta. L'uomo con cui passare il resto della propria vita si può scegliere. Abbiamo tempo per trovarlo, possiamo fare prove ed errori...è una scelta accurata, dettata dal cuore, ma pur sempre accurata...