giovedì 26 marzo 2009

Una boccata d'aria fresca

Non avevo granché voglia di venire a Padova. Più che altro non avevo voglia di fare la valigia, il viaggio, da allontanarmi da casa e di prendere il treno, da sola. Invece quando sono salita sul treno sono stata attratta da una conversazione interessante (vedi post di prima) e appena sono scesa ho sentito nell'aria qualcosa di diverso, mi sono messa una sigaretta in bocca e sono andata tranquilla verso la la fermata dell'autobus, il 22, direzione torre, è arrivato poco dopo, era pieno di gente ma mi sono messa in un angolo a guardarmi attorno. Sono arrivata a casa, una bella doccia, simpson, un'ora al telefono con una mia amica che ha fatto qualche cazzata la sera prima e cena con Giulia. Un'altra mezz'ora a convincere Dani ad uscire ma niente fare. Serata in piazza a salutare la solita gente e a conoscere qualcuno di nuovo. 5 ore di sonno per essere a lezione questa mattina alle 8 e mezza. A casa alle 11 e mezza, di nuovo a letto. Ho messo la sveglia all'1 e mezza ma nulla da fare mi sono alzata solo alle due e così non ho fatto in tempo a mangiare e sono volata di nuovo a lezione. Molto organizzata mi sono portata un contenitore con dell'insalata di riso e un cucchiaio così alle 3 e mezza, dopo aver ripreso il fiato, ho mangiato elegantemente mentre prendevo appunti. Un po' di cazzeggio in università e ritorno a casa in bici. Pedalo spensierata, guardando i fiori attorno a me e ovviamente calcolo male le distanza da un marciapiede e, dopo aver tentato di stare in piedi il più possibile, solo volata a terra in modo sicuramente ridicolo. Ora sono a casa sul divano. Penso che in questi due giorni non mi sono fermata un attimo ma che fare le cose qui, senza qualcuno che mi stressa e potendo gestire i miei orari, è tutto migliore. Questi due giorni sono stati una vera boccata di aria fresca. Mi serve ogni tanto questo stacco, mi fa bene.

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