Mio nonno è morto alle 5 e mezza di un piovoso giorno di settembre. Dopo tre giorni di sofferenze è morto nel sonno: a un certo punto stop, il suo cuore ha smesso di battere e l'aria ha smesso di riempire i suoi polmoni.
Dopo gli ultimi sprazzi estivi il cielo annunciava l'arrivo imminente dell'autunno. Sono arrivata nella sua stanza, ho chiesto permesso e mi hanno che detto che sì, se me la sentivo potevo entrare. Lui era lì, fermo immobile su un letto, nelle mani di un' infermiera che lo "preparava". Io l'ho guardato. Ho guardato soprattutto la sua pancia e il suo torace, li ho fissati per un minuto intero nell'attesa che iniziassero ad andare su e giù. Niente. Immobili. Nei giorni prima, quando dormiva 18 ore di seguito, mi capitava spesso di andare a controllarlo e, per capire se era ancora vivo, aspettavo quel movimento della pancia che, lento e affaticato, c'era. Questa volta niente, niente, niente. Sono uscita e sono andata a fumarmi una sigaretta. Inutile dire che la pioggia si confondeva sul mio viso con le lacrime.
Sono tornata a casa e ho preparato i vestiti da mettergli: bello, elegante e semplice, come era sempre stato. Poi ci siamo sedute a tavola noi quattro donne, abbiamo mangiato pane e prosciutto e bevuto vino bianco: siamo riuscite a rendere l'atmosfera più leggera e giocosa. Kessy, il cane di mia zia, ci gironzolava attorno aspettando qualcuno che la portasse in cortile a giocare. Dopo cena abbiamo tranquillizzato un po' la nonna, le abbiamo fatto prendere 6 gocce di lexotan e l'abbiamo fatta andare a letto.
Quella notte il cielo lanciava fulmini che illuminavano a giorno e a ogni tuono tremavano le finestre: sembrava che ci fosse una guerra. Io a ogni boato facevo un salto nel letto, mi svegliavo e cercavo di non pensare troppo. E così, il giorno in cui è morto mio nonno, il temporale ha costretto tutta la città a rimanere un po' sveglia, forse per farmi compagnia.
Ciao nonno.
Dopo gli ultimi sprazzi estivi il cielo annunciava l'arrivo imminente dell'autunno. Sono arrivata nella sua stanza, ho chiesto permesso e mi hanno che detto che sì, se me la sentivo potevo entrare. Lui era lì, fermo immobile su un letto, nelle mani di un' infermiera che lo "preparava". Io l'ho guardato. Ho guardato soprattutto la sua pancia e il suo torace, li ho fissati per un minuto intero nell'attesa che iniziassero ad andare su e giù. Niente. Immobili. Nei giorni prima, quando dormiva 18 ore di seguito, mi capitava spesso di andare a controllarlo e, per capire se era ancora vivo, aspettavo quel movimento della pancia che, lento e affaticato, c'era. Questa volta niente, niente, niente. Sono uscita e sono andata a fumarmi una sigaretta. Inutile dire che la pioggia si confondeva sul mio viso con le lacrime.
Sono tornata a casa e ho preparato i vestiti da mettergli: bello, elegante e semplice, come era sempre stato. Poi ci siamo sedute a tavola noi quattro donne, abbiamo mangiato pane e prosciutto e bevuto vino bianco: siamo riuscite a rendere l'atmosfera più leggera e giocosa. Kessy, il cane di mia zia, ci gironzolava attorno aspettando qualcuno che la portasse in cortile a giocare. Dopo cena abbiamo tranquillizzato un po' la nonna, le abbiamo fatto prendere 6 gocce di lexotan e l'abbiamo fatta andare a letto.
Quella notte il cielo lanciava fulmini che illuminavano a giorno e a ogni tuono tremavano le finestre: sembrava che ci fosse una guerra. Io a ogni boato facevo un salto nel letto, mi svegliavo e cercavo di non pensare troppo. E così, il giorno in cui è morto mio nonno, il temporale ha costretto tutta la città a rimanere un po' sveglia, forse per farmi compagnia.
Ciao nonno.
5 commenti:
Maddy questo è davvero commovente... soprattutto per chi ha vissuto la stessa esperienza... un abbraccio
:) grazie!
Concordo: il post è davvero commovente.
E io non ho altri commenti se non un: condoglianze.
Mi spiace davvero. Un abbraccio.
grazie mille anche a te Lucyette.
Ho conosciuto soltanto una nonna, è mancata quando io avevo 11 anni e non ero vicina a lei in quel momento, mia mamma preferiva tenermi lontano dal dolore e dalla sofferenza, non ho ancora capito il perchè, io credo che la morte non sia la fine ma un inizio, tuo nonno ti guarda dall'alto e ti sorride, stai vicino a tua mamma, un bacio, Elena
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