Forse la verità è che non ho voglia di finire, che ho sempre fatto tutto con troppa fretta e senza nemmeno pensarci e ora che sono a un passo dalla fine sto rallentando. Già forse la verità è proprio questa: ho sempre avuto fretta di finire, ho sempre avuto fretta perché volevo la maggior quantità di tempo libero possibile. Ora mi manca un esame e la tesi, non è tanto, basterebbe impegnarsi un attimo e il gioco è fatto. Invece no, io sto mollando la spugna e sto rallentando. Non mi sono fermata di botto, no, sto solo scalando le marce, una alla volta. Sento che ho voglia di tempo e di lentezza, solo questo. Ho voglia di prendere una bella boccata d'aria e pensare, con calma.
Forse la verità è che non ho voglia di finire perché dopo c'è un salto nel vuoto che non mi sono ancora preparata ad affrontare perché non ho idea di quello che ci potrebbe essere al di là di questo vuoto.
Dovrò prendere delle decisioni e il mio cervello non mi sta aiutando. Negli ultimi tre giorni ho pensato che potrei fare queste cose (a titolo informativo avrò una laurea in psicologia): andare in Spagna a fare volontariato nei canili, provare a fare il tirocinio in carcere, iscrivermi a una scuola di giornalismo, andare in Australia ad aiutare i koala in estinzione, iscrivermi a veterinaria, imparare a fare qualcosa di manuale tipo orecchini, collane o cose simili, prendermi un anno sabbatico e girare il mondo, impegnarmi e muovermi a fare l'esame di stato e poi si vedrà, andare a fare la donna delle pulizie, la dog sitter o iniziare a scrivere un libro.
E' chiaro, sono confusa ma mi va bene così. Non ho voglia di programmi a lungo termine e prendere ora delle decisioni per il futuro mi spaventa e basta, perché io voglio che "potrebbe essere qualsiasi cosa", voglio lasciarmi tutte le porte aperte. Per il momento resto qui, in attesa di riuscire a inserire di nuovo la quarta.
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