Basta non sentirne più parlare in televisione per dimenticarsene.
O quasi.
Nel frattempo il disastro va avanti, né più rapido né più lento di prima: il petrolio continua a sgorgare felice dal fondo del mare e a tingere di nero tutto ciò che incontra. Ormai, la macchia ha raggiunto una superficie sorprendente: un'area di mare di estensione pari alla Pianura Padana è oggi inquinata in modo massiccio dal greggio fuoriscito dal pozzo della BP.
La British Petroleum, nel frattempo, che cosa sta facendo? Sembra impossibile che nessuno riesco a fare niente per limitare gli effetti già disastrosi di questa catastrofe, e non si riesce a capire se dietro a tutto ciò ci siano solo errori imprevedibili, o se i manager abbiano responsabilità ben più gravi.
Oggi suona ridicola e rappresenta solo un amaro ricordo la geniale trovata di marketing della società petrolifera inglese: BP nelle recenti campagne pubblicitarie non era più "British Petroleum", ma "Beyond Petroleum" e pure il logo verde faceva pensare a un futuro green per la compagnia.
Oggi ci si chiede se ci sarà un futuro, per BP.
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