giovedì 6 gennaio 2011

La storia di Anna

Quella di oggi è la storia di Anna, una ragazza di 22 anni.
Questo è quello che mi ha scritto prima di iniziare il suo racconto: "Quello che vorrei raccontare è un pezzetto della mia storia. Non è un pezzetto felice, quindi cercherò di scrivere con tatto e, spero, con una certa delicatezza, nel rispetto mio e di chi mi leggerà. Lo affido alla mia amica Maddy, sperando possa piacerle."
Questa storia è un po' anche la mia storia, parla di genitori che divorziano e figli che non capiscono, o che forse non vogliono capire. Anna aveva 10 anni, stava finendo le elementari e iniziando le medie. Io avevo solo 2 o 3 anni. Forse però a 10 anni è peggio perché non sei più piccola ma non sei nemmeno grande, diciamo che capisci quello che sta succedendo ma non capisci il perché. Un bel giorno tra le mura di casa tua le cose iniziano a non funzionare più: tua mamma piange, tuo papà cerca un'altra casa, tuo fratello maggiore è arrabbiato, tua sorella è troppo piccola per rendersene conto. Tu hai solo 10 anni e le cose ti travolgono, così, da un momento all'altro. I tuoi genitori non riescono nemmeno a condividere la stessa stanza e tu vorresti giocare con entrambi. Non capisci bene quello che sta succedendo e cerchi qualche punto di riferimento, qualche certezza ma non c'è niente di tutto questo.
Oggi che hai 22 anni riconosci che infondo è stato meglio così, che non ha senso portare avanti una famiglia che non è più fatta per stare insieme. Hai capito che con gli anni le cose un po' si sistemano, a volte capita, basta far passare del tempo e come per magia i tuoi genitori riniziano a salutarsi, si fanno gli auguri di Natale e addirittura ci si trova a scherzare tutti insieme. Tutto questo ti fa piacere, "è come essere baciati in viso dal sole", ovvio, ma non è abbastanza per chiudere quella ferita che 12 anni fa si è aperta. Tu oggi ti fai ancora influenzare da quello che è successo, hai paura e hai paura per la tua vita, la tua futura famiglia e il tuo amore. Ogni volta che ti innamori ti accorgi di fare una fatica incredibile a fidarti, a permetterti di pensare che voi siete speciali, hai un'incredibile paura che possa succedere anche a te. Hai paura anche pensando che tua sorella non sa nemmeno cosa vuol dire vivere con un padre e una madre, tu non vuoi che questo succeda a qualcun' altro.
Nonostante la sua ferita Anna oggi ha ritrovato le sue coordinate, il tempo l'ha aiutata e il rapporto migliore dei suoi genitori anche; sa che nonostante tutto è stata ed è amata, in modo un po' particolare ma lo è stata. Tutto questo le ha creato una ferita profonda che l'ha resa più debole, ma le anche ha anche insegnato a guarire, almeno in parte, e questo l'ha resa più forte.
Io tutto questo riesco a capirlo bene, fin troppo bene. Mi piacerebbe non capirlo ma è andata così anche a me e le paure di Anna sono anche le mie.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il blog delle banalità, dei luoghi comuni, delle cose inutili, delle cose noiose e dei temi delle medie

Mad ha detto...

basta non leggerlo!

Anonimo ha detto...

brava mad ! informa la persona qua sopra che x fortuna si possono scegliere canali televisivi, libri da leggere e pure blog da seguire !!!!