Caro amico ti scrivo. Ti scrivo per dirti che avrei voluto passare questa sera con te. Questa sera invece mi sono letta i mie appunti di psicologia della salute, ho fatto qualche cazzata sul computer e ora sto scrivendo su questo blog. Questa sera i gatti sono più agitati del solito, Giorgio non sta fermo un secondo e attacca qualsiasi oggetto animato e no che si trova davanti.
Questa sera sono a casa con la cistite, nulla di strano lo so, ma avevo voglia di un po' di compagnia.
Domani ti aspetta un esame noioso e io avrei voluto essere con te questa sera per tranquillizzarti un po', per insegnarti la respirazione addominale che ho appena studiato... fa un po' girare la testa ma ti assicuro che funziona. E' più o meno come quando hai gli attacchi di panico e ti fanno respirare nel sacchetto di carta del pane per riprendere il normale ritmo respiratorio, il principio è lo stesso.
Questa sera mi stai antipatico come in questi due giorni passati, ma ho voglia lo stesso di stare un po' con te. Due amici dovrebbero parlarsi, dovrebbero dirsi tutto, dovrebbero capirsi e interessarsi l'uno dell'altro. Due buoni amici fanno dei progetti insieme. Questi progetti però a volte mi spaventano e altre volte ancora non riesco a credere che si possano avverare e un po' mi cadono.
Questa sera però ho anche pensato che farei una valigia e che mi verrei a trasferire da te.
Due amici scherzano e si prendono in giro. Sanno dirsi le cose al momento giusto. A volte però aspettano un po' troppo.
Ho sonno e non sto tanto bene, devo aver voglia di alzarmi e di andare a lavarmi i denti.
Penso che a volte, per certe cose, gli amici non servono e che bisogna saper contare solo su stessi. Penso che a volte il nostro migliore amico siamo noi stessi. Chi meglio ti può capire se non te stesso? Penso che per una persona, amica o meno, sia difficile capire quello che non ha provato, può starti vicino, darti conforto ma non capirti fino in fondo e questo creerà sempre un po' di distacco.
Domani ti aspetta un esame noioso e io avrei voluto essere con te questa sera per tranquillizzarti un po', per insegnarti la respirazione addominale che ho appena studiato... fa un po' girare la testa ma ti assicuro che funziona. E' più o meno come quando hai gli attacchi di panico e ti fanno respirare nel sacchetto di carta del pane per riprendere il normale ritmo respiratorio, il principio è lo stesso.
Questa sera mi stai antipatico come in questi due giorni passati, ma ho voglia lo stesso di stare un po' con te. Due amici dovrebbero parlarsi, dovrebbero dirsi tutto, dovrebbero capirsi e interessarsi l'uno dell'altro. Due buoni amici fanno dei progetti insieme. Questi progetti però a volte mi spaventano e altre volte ancora non riesco a credere che si possano avverare e un po' mi cadono.
Questa sera però ho anche pensato che farei una valigia e che mi verrei a trasferire da te.
Due amici scherzano e si prendono in giro. Sanno dirsi le cose al momento giusto. A volte però aspettano un po' troppo.
Ho sonno e non sto tanto bene, devo aver voglia di alzarmi e di andare a lavarmi i denti.
Penso che a volte, per certe cose, gli amici non servono e che bisogna saper contare solo su stessi. Penso che a volte il nostro migliore amico siamo noi stessi. Chi meglio ti può capire se non te stesso? Penso che per una persona, amica o meno, sia difficile capire quello che non ha provato, può starti vicino, darti conforto ma non capirti fino in fondo e questo creerà sempre un po' di distacco.
Penso però anche che due amici possono fare un po' di confusione tra l'amicizia e un qualcosa di più e trovarsi ad amarsi così, da un momento all'altro, senza averlo mai (o quasi) pensato prima.
Penso che due amici che si amano siano la cosa più completa che possa esistere. Non devono però dimenticarsi di essere amici.
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