giovedì 19 agosto 2010

Educazione ad alta quota

Tornati mezz'ora fa dalla montagna, abbiamo provato a connetterci in ogni modo ma non ce l'abbiamo fatta... ora eccoci qua di nuovo.
Abbiamo passato questa settima in montagna, a casa mia, in Val d'Ega, una piccola valle piuttosto sconosciuta poco sopra Bolzano dove, come vi abbiamo già raccontato, si parla più il tedesco che l'italiano. Il tempo è stato decisamente bruttino, pioggia e nuvole tranne ieri e ovviamente oggi! Abbiamo fatto qualche passeggiata tutti i giorni e martedì siamo andati sul Corno Bianco. Quello che vi voglio raccontare non è la mia vacanza giorno per giorno ma l'educazione diversa che hanno le persone quando si trovano lungo una strada di montagna. Nella vita di tutti i giorni nessuno saluta nessuno; anche se ci troviamo in una strada deserta e incrociamo un'altra persona non la salutiamo, non la salutiamo perché siamo abituati così, perché non salutare uno sconosciuto è la cosa più naturale del mondo. In montagna invece tutti diventano magicamente gentili ed educati. In montagna tutti salutano tutti. In montagna tutti sorridono e, anche se sono due ore che camminano in salita e non hanno più fiato nel polmoni, "buongiorno" te lo dicono. In montagna ti trovi a chiaccherare da un momento all'altro con persone mai viste prima. In città questo non succede, in spiaggia questo non succede. Questo non succede da nessun'altra parte. Forse in barca esiste un rituale simile ma comunque due barche in mezzo al mare non saranno mai così vicine da potersi scambiare delle idee. Sarà il fatto che si è in vacanza, sarà la natura, sarà l'aria più fresca, saranno le mucche... non so. So invece che quando sono in montagna ho più fiducia nelle persone.

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