A parte che dei governi Berlusconi non ho quasi mai apprezzato niente. A parte che, però, non mi sono mai surriscaldato troppo per varie leggi ad personam etc. E anche tutti quei piccoli (e grandi) attacchi alla legalità sotto varie forme (condoni, indulti, mancata lotta all'evasione, etc.) mi hanno infastidito solo fino a un certo punto.
Ciò che non mi è mai andato giù è che, in realtà, Berlusconi non ha mai fatto niente. E pur non facendo niente, si è sempre venduto alla grande: perfino nel momento più buio della crisi economica, quando tutti i governi del mondo preparavano manovre fiscali, il nostro governo non faceva niente, accumulava debito pubblico e otteneva pure ottimi risultati di gradimento. Peraltro non smetterò mai di ricordare che in Italia la crisi finanziaria non c'è stata: le banche stanno bene e sono solide. La crisi immobiliare non c'è stata: i prezzi delle case sono scesi solo in minima parte.
La crisi italiana viene da lontano, e la recessione globale non ha fatto altro che rendere più gravi e mettere meglio in luce problemi che comunque sarebbero emersi presto. Problemi che -sia chiaro- non sono mica tutti colpa di Berlusconi. Ma lui in questi 10 anni di potere quasi ininterrotto sostanzialmente non ha fatto niente di strutturale per il nostro Paese: c'è più meritocrazia oggi in Italia? è più facile fare l'imprenditore? ci sono meno tasse? la sanità o l'istruzione hanno punte di eccellenza prima sconosciute? i mercati sono più concorrenziali?
Berlusconi non è stato il nostro F.D. Roosvelt ma non è neanche stato il nostro Reagan. Un articolo del Sole 24 Ore di poche settimane fa si chiedeva: per quale grande riforma ricorderemo il decennio di Berlusconi?
Un articolo di FareFuturo (fondazione di Montezemolo) del 12 agosto invece sosteneva: "il fallimento della seconda repubblica è certificato dalle parole di Berlusconi, che dopo quasi 10 anni da Presidente del Consiglio si dichiara impossibilitato a governare per colpa delle istituzioni che non è stato capace di riformare. Questa legislatura, che si era aperta con grandi aspettative e che ha anche messo in cantiere alcune iniziative importanti, si sta chiudendo con un conflitto istituzionale (e tra schizzi di fango) senza precedenti."
Forse oggi c'è qualcun altro che la pensa come me, senza neanche il bisogno di andare a scavare tra vari Travaglio o Beppe Grillo...
Ciò che non mi è mai andato giù è che, in realtà, Berlusconi non ha mai fatto niente. E pur non facendo niente, si è sempre venduto alla grande: perfino nel momento più buio della crisi economica, quando tutti i governi del mondo preparavano manovre fiscali, il nostro governo non faceva niente, accumulava debito pubblico e otteneva pure ottimi risultati di gradimento. Peraltro non smetterò mai di ricordare che in Italia la crisi finanziaria non c'è stata: le banche stanno bene e sono solide. La crisi immobiliare non c'è stata: i prezzi delle case sono scesi solo in minima parte.
La crisi italiana viene da lontano, e la recessione globale non ha fatto altro che rendere più gravi e mettere meglio in luce problemi che comunque sarebbero emersi presto. Problemi che -sia chiaro- non sono mica tutti colpa di Berlusconi. Ma lui in questi 10 anni di potere quasi ininterrotto sostanzialmente non ha fatto niente di strutturale per il nostro Paese: c'è più meritocrazia oggi in Italia? è più facile fare l'imprenditore? ci sono meno tasse? la sanità o l'istruzione hanno punte di eccellenza prima sconosciute? i mercati sono più concorrenziali?
Berlusconi non è stato il nostro F.D. Roosvelt ma non è neanche stato il nostro Reagan. Un articolo del Sole 24 Ore di poche settimane fa si chiedeva: per quale grande riforma ricorderemo il decennio di Berlusconi?
Un articolo di FareFuturo (fondazione di Montezemolo) del 12 agosto invece sosteneva: "il fallimento della seconda repubblica è certificato dalle parole di Berlusconi, che dopo quasi 10 anni da Presidente del Consiglio si dichiara impossibilitato a governare per colpa delle istituzioni che non è stato capace di riformare. Questa legislatura, che si era aperta con grandi aspettative e che ha anche messo in cantiere alcune iniziative importanti, si sta chiudendo con un conflitto istituzionale (e tra schizzi di fango) senza precedenti."
Forse oggi c'è qualcun altro che la pensa come me, senza neanche il bisogno di andare a scavare tra vari Travaglio o Beppe Grillo...
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