venerdì 21 gennaio 2011

Il monologo dell'estetista

Dell'estetista ma anche della parrucchiera, della massaggiatrice, della fisioterapista, insomma di tutte quelle lavoratrici e lavoratori che in un modo o nell'altro passano un'ora della loro vita a prendersi cura di te e di nient'altro.
Di solito arrivi, vieni accolta da un bel sorriso e da un cordiale saluto, vieni fatta accomodare, ti vengono chieste le tue esigenze e poi..."Cosa studi?", "Hai il ragazzo?", "Lui cosa studia?"(in caso di risposta affermativa) o "Ma come maaaaiiiiii?" (in caso di risposta negativa). Parte l'interrogatorio; ovviamente lei si aspetta di ricevere le stesse domande e spera che il vostro interesse per la sua vita sia almeno uguale al suo per la vostra. Non so voi ma quando io mi trovo in una situazione del genere rispondo a monosillabi e non faccio una domanda neanche morta. Dopo la prima mezz'ora capiscono l'andazzo e tacciono. La mia non è cattiveria, giuro, non ho nulla contro nessuna di queste categorie, anzi: dio le benedica! E' solo che quando decido di dedicare un'ora a me stessa la prima cosa che mi viene in mente è il relax, essere lì e lasciarmi andare, mi affido completamente nelle mani della persona che ha deciso di dedicarmi il suo tempo e spesso mi addormento. Magari qualcuno di voi va dall'estetista o dal parrucchiere solo per avere un po' di aggiornamenti sulle persone della propria città. Perché alla fine è così: tu racconti una cosa, che lei racconta al cliente dopo, che guarda caso è amico del fratello del ragazzo della cliente delle tre. E' tutto così, probabilmente le mie cose le sanno già perché il giorno prima gliele ha raccontate qualcun altro.
Mia nonna direbbe "quella là ti imbalordisce proprio, mamma mia".
Io continuo ad andare dall'estetista, dal parrucchiere e della fisioterapista, mi piace farlo, adoro farlo. Se non sentite una parola uscire dalla mia bocca però non offendetevi, io mi sto solo rilassando.

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