venerdì 18 marzo 2011

Al ristorante

Ieri ero fuori a pranzo, non per festeggiare la nostra terra ma semplicemente perché era un giorno libero e quindi tutto si poteva fare più tranquillamente. Ero a mangiare in una trattoria nella zona di Piacenza che intorno all'una ha iniziato a riempirsi di nuclei familiari più o meno piccoli. C'erano solo famiglie che probabilmente hanno approfittato di quel giorno di vacanza non programmato per fare qualcosa di diverso. Tutti erano vestiti bene, curati e ordinati. A un certo punto è arrivata una tavolata composta da due o tre famiglie, anche loro erano molto eleganti e signorili, tranne uno. Era un ragazzo che poteva avere tra i 16 e i 18 ed era bellissimo. Lui era in tuta, una bella tuta, tutti i colori al loro posto ma comunque era in tuta. Stonava tra tutte le altre persone ma si capiva che lui era a suo agio. Sopra la tuta aveva un giubbotto di pelle, ai polsi un po' di braccialetti; a primo impatto mi ha ricordato lo Step dei libri adolescenziali: bello, all'apparenza bulletto ma secondo me buono. La madre sembrava un po' infastidita da questo figlio un po' fuori dal coro e dedicava più attenzione all'altro figlio, rigorosamente in camicia. Io ho osservato per un po' questo ragazzo, piccolo ma consapevole della sua bellezza. Secondo me lui era sereno perché tanto sapeva che nonostante la tuta, gli sguardi infastiditi della madre e il fratello elegante quello bello e sognatore era lui.

2 commenti:

Alè ha detto...

che palle che ti innamori di tutti i bulletti che vedi in giro!

Mad ha detto...

:)