martedì 28 giugno 2011

Cose di un altro mondo

Ieri ero a Milano a fare un giro per negozi e, come spesso capita, mi è capitato di vedere cose, diciamo, particolari. Prima di tutto c'era caldo, quel bel caldo che esiste solo in pianura padana, che anche se stai ferma sudi e con l'aria così umida che si potrebbe nuotare. Nella folla di gambe nude, canottiere e vestitini, non poteva non saltarmi all'occhio un gruppo di quattro o cinque donne coperte dalla testa ai piedi da vestiti e veli neri. Nel gruppetto c'era anche un uomo, uno solo che, a occhio e croce, poteva essere il marito di tutte. Erano fermi davanti alle vetrine di Gucci, tutte avevano innumerevoli borse in mano mentre lui riponeva soddisfatto la carta di credito nel portafoglio. Poco dopo mi sono infilata in un negozio per provare un vestito e nei camerini mi sono trovata con tre delle precedenti donne. La prima cosa che ho fatto è stata, credo ovviamente, chiedermi come mai erano in un negozio a scegliere e provare vestiti ti ogni tipo e genere se tanto poi non è loro permesso metterli. Io sono ignorante in materia ma davvero non ho trovato alcuna spiegazione, hanno forse qualche occasione in cui si possono vestirsi normalmente? Mi piacerebbe saperlo. Una di queste donne, la più giovane forse, era nel camerino accanto al mio e volente o nolente ogni tanto mi capitava di buttare un occhio. Ho provato una strana sensazione, quasi una sorta di imbarazzo e di senso di colpa perché io ero lì accanto a provare vestiti che avrei potuto mettere in ogni occasione e perché con assoluta nonchalance mi facevo vedere dalla commessa in mutande e reggiseno, con le mie mutande a pois, il piercing e i tatuaggi. Lei invece no, a lei invece tutto questo non era permesso e per questo mi sono sentita un  po' in colpa; poi ho avuto paura che loro, per questa mia scioltezza e spensieratezza, mi considerassero una "brutta" persona.
Uscendo dal camerino e dai miei mille pensieri contorti ho incrociato lo sguardo della ragazza che stava provando i vestiti che, libera dagli strati di stoffa nera, mostrava un fisico perfetto, dei lunghi capelli che sembravano seta e un volto bellissimo. Ecco, in quel momento, quando ho mi sono accorta della sua bellezza, ho pensato alle regole del loro paese e un po' mi sono arrabbiata.

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