Ieri ero a bere un caffè in un qualsiasi bar pavese e, come quasi in tutti i bar, c'era accesa un' enorme televisione in mezzo alla sala. Trasmetteva la versione televisiva di RTL: praticamente i programmi e la musica sono gli stessi che vengono trasmessi in radio in più vedi i video delle canzoni e vedi in diretta i conduttori nel loro stanzino con quelle cuffie enormi tipiche dei presentatori, se così si chiamano, radiofonici. Io non ho ben capito se questo "vedere la radio" mi piace o no. Diciamo che è carino vedere quello che succede dietro le quinte, come funzionano le cose, com'è fisicamente il posto in cui succede tutto. E' anche carino guardare le facce e i gesti dei conduttori che probabilmente non sono abituati all'idea di essere visti e quindi si comportano in modo spontaneo e magari non sempre appropriato a quello che stanno dicendo. Insomma si capisce davvero quello che pensano mentre stanno facendo il loro lavoro.
Quello che invece non mi piace è lo svelarsi del segreto. La radio ha di bello, un po' come un libro, il permetterti di immaginare, immaginare quello che vuoi e come piace a te. Ti piace pensare che le trasmissioni vengano trasmesse da una zattera in mezzo al mare? Nessun problema, puoi farlo. In mezzo a prato verde? Ok. Guardando quel programma invece ti rendi conto che i conduttori sono rinchiusi in uno stanzino scuro, con mille cavi che girano e che di romantico non c'è proprio nulla. Anzi sembra tutto molto freddo e statico. L' altra cosa bella della radio è che la puoi ascoltare dove vuoi tu, senza bisogno di corrente, spazio e simili. Ti basta avere uno scatolino con un antenna e puoi farti trasportare da qualsiasi racconto, da qualsiasi canzone. Ecco, forse io preferisco questo lato un po' magico della radio. Amo quello che ne esce e non mi interessa da dove sta nascendo. Preferisco pensare che chi parla in quel microfono sia in mezzo al vento piuttosto che in uno stanzino nero.
Quello che invece non mi piace è lo svelarsi del segreto. La radio ha di bello, un po' come un libro, il permetterti di immaginare, immaginare quello che vuoi e come piace a te. Ti piace pensare che le trasmissioni vengano trasmesse da una zattera in mezzo al mare? Nessun problema, puoi farlo. In mezzo a prato verde? Ok. Guardando quel programma invece ti rendi conto che i conduttori sono rinchiusi in uno stanzino scuro, con mille cavi che girano e che di romantico non c'è proprio nulla. Anzi sembra tutto molto freddo e statico. L' altra cosa bella della radio è che la puoi ascoltare dove vuoi tu, senza bisogno di corrente, spazio e simili. Ti basta avere uno scatolino con un antenna e puoi farti trasportare da qualsiasi racconto, da qualsiasi canzone. Ecco, forse io preferisco questo lato un po' magico della radio. Amo quello che ne esce e non mi interessa da dove sta nascendo. Preferisco pensare che chi parla in quel microfono sia in mezzo al vento piuttosto che in uno stanzino nero.
1 commento:
Vedo che la pensi esattamente come me... la magia della radio è proprio quella: l'immaginazione che ci viene dal semplice ascoltare.
Per quanto riguarda il vedere la radio: non è una brutta idea, ma ovviamente non può definirsi più radio.
E.
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