mercoledì 20 aprile 2011

Non Governare

C'è una caratteristica del nostro Governo che ogni giorno di più mi lascia a bocca aperta. Non sono le leggine per ostacolare i processi a Berlusconi. Non sono i tagli di qua e di là, all'educazione, alla ricerca alla sanità e tutto il resto. Non sono neanche le nomine di personaggi di dubbio gusto in posti strategici (i cosiddetti responsabili che stanno infiltrandosi un po' dappertutto). Non è la "mignottocrazia", come l'ha definita un signore che adesso vota regolarmente a favore della maggioranza.
No. Ciò che non smette mai di colpirmi è che questo Governo, come i precedenti governi di Berlusconi, fondamentalmente non fa niente. Niente. E Berlusconi, per primo, non parla di niente. Niente, al di fuori di se stesso. 
Il mio ragionamento non vuole essere sulle idee, sull'essere d'accordo o meno. L'ultimo paradosso è il nucleare: la questione non è essere favorevole o contrari. Io, per esempio, sono contrario per una serie di motivi, ma comunque avrei da un qualche punto di vista apprezzato se adesso avessero davvero deciso di costruire delle centrali nucleari in Italia. Cioè, proprio apprezzato no, però sarebbe stato fare qualcosa. Poi si può essere pro o contro... Che poi, non è che adesso abbiano deciso di non puntare sull'energia atomica per un qualche motivo; no, è tutto un gioco perverso che finisce sempre da dove era iniziato: i processi a Silvio Berlusconi. Cancellando il piano nucleare i referendum di giugno non raggiungeranno il quorum, e non verrà abolita la legge sul legittimo impedimento (oggetto di uno dei referendum).

Che poi, volete l'altro paradosso? Se dieci anni fa avessero introdotto una legge semplice semplice che vietava a Berlusconi di essere condannato in qualsiasi processo, magari oggi vivremmo in un Paese migliore.

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